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Mercato immobiliare e mutui: le prospettive a lungo termine

Pubblicato da irene sopra 23 Febbraio 2017
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Quello che è stato del mercato immobiliare negli ultimi anni è cosa nota. I numeri che arrivano dall’ISTAT relativi al terzo trimestre del 2016 parlano di un comparto fiorente, con i dati che segnano compravendite cresciute del 19,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e le percentuali distribuite diversamente nelle città italiane, come analizzato in “Mercato immobiliare: la ripresa è soprattutto al Nord”. Questi i numeri nonostante tutto, verrebbe da dire. Nonostante la casa non rappresenti più l’investimento conveniente di un tempo, prima di tutto; che le imposte si siano ormai triplicate rispetto ai tempi d’oro dell’immobiliare e che l’inflazione sia praticamente prossima allo zero. La casa è, tutto sommato, un bene ancora importante per gli italiani, ma lentamente il suo valore si trasforma. Torniamo però ai numeri. L’Istat rileva che il 92,2% delle compravendite di immobili sono a uso residenziale, il 7,4% a uso economico e lo 0,5% a uso speciale e multiproprietà. In sostanza, il bollettino registra un volume di 172.301 compravendite notarili complessive, di cui 158.798 per la prima categoria di immobili. La crescita si è distribuita in maniera abbastanza equilibrata su tutto il paese, con una leggera prevalenza delle aree del Nord-est e del Nord-ovest, che fanno rilevare valori del 29,3% e del 21,3% sul totale del campione. Segue il centro Italia, con una crescita delle transazioni immobiliari pari al 17,7%, quindi le Isole con il 12,8% e il Sud con il 12%. Meglio i piccoli centri delle grandi città, anche se di pochi punti: +18,2% contro +17,1%. Cosa significano allora questi numeri e quali sono le reali prospettive del comparto? Bisogna dire prima di tutto che il mercato immobiliare non vive a sé, ma è il risultato di molte altre variabili. L’economia, sicuramente, ma anche la politica, il credito, la finanza e perché no, i fenomeni sociali. E dopo un ciclo negativo, così di rottura come quello che ha caratterizzato l’ultimo anno, non c’è che da aspettarsi un’inversione di tendenza. Secondo quanto dicono gli esperti sarà tuttavia un cambiamento di marcia lento, che userà questo anno come periodo di transizione e portarà le vere novità non prima del 2022: non ultima, quella dei prezzi, che già adesso dopo la perdita del 30% degli ultimi dieci anni, danno i primi segnali di crescita.  Di sicuro il mercato dell’edilizia si baserà su valori differenti rispetto al passato. La qualità dei materiali, l’innovazione nelle case, la qualità delle finiture e degli impianti saranno il driver di un’offerta competitiva, insieme agli spazi e alla ripartizione degli ambienti, che le esigenze delle famiglie contemporanee richiedono differenti rispetto a qualche anno fa. Discorso a parte merita l’argomento mutui e finanziamenti. L’Istat ci dà notizia di convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare per un volume totale di 93.997 e una crescita del 9,8% rispetto al terzo trimestre del 2015. Sono le Isole il luogo d’Italia dove si stipulano più mutui finalizzati all’acquisto di immobili: se ne registrano il 12,9% in più solo nel terzo trimestre di questo anno. In totale, abbiamo stipulato mutui e finanziamenti per un volume di 291.589 convenzioni, realizzando nei primi nove mesi una crescita del 20,7%. Bisogna dire che acquistare casa ricorrendo a un mutuo è stato nell’ultimo anno molto conveniente e continua ad esserlo nonostante la leggera inversione di tendenza di questo nuovo inizio anno.

22/02/2017 in “MutuiOnline informa”

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